Con l’avvio della campagna dichiarativa 2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 114763 del 10 marzo che approva i modelli dichiarativi per l’anno d’imposta 2024. Tra le novità più rilevanti di quest’anno, segnalo l’aggiornamento della disciplina fiscale per i lavoratori dipendenti che operano in zone di frontiera o in Paesi limitrofi. Una modifica normativa che incide sul trattamento dei redditi da lavoro estero e che va conosciuta bene per compilare correttamente il modello 730/2025.
Lavoro frontaliero: cosa cambia nel 730/2025
Per effetto dell’abrogazione dell’art. 3, comma 3, lett. c) del TUIR, non è più prevista l’esclusione totale da imposizione dei redditi prodotti all’estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto di lavoro. Al suo posto, l’art. 51 del TUIR è stato integrato con il nuovo comma 8-bis, che introduce un regime agevolativo alternativo per i soggetti che soggiornano per più di 183 giorni in un altro Stato ma che restano fiscalmente residenti in Italia.
Per questi soggetti – tipicamente lavoratori frontalieri – il reddito da lavoro dipendente verrà determinato sulla base delle retribuzioni convenzionali, definite annualmente con decreto del Ministero del Lavoro.
Frontalieri e soggetti fiscalmente residenti in Italia
L’agevolazione interessa i contribuenti che, pur lavorando in zone di frontiera o in altri Paesi limitrofi, mantengono il proprio centro degli interessi familiari e patrimoniali in Italia, restando quindi residenti ai fini fiscali.
Nel caso specifico del lavoro prestato in via continuativa ed esclusiva all’estero in zone di frontiera, i redditi percepiti nel 2024 sono imponibili ai fini IRPEF solo per la parte eccedente i 10.000 euro. La soglia agevolata resta dunque un importante riferimento per la compilazione del 730.
Un aspetto importante da ricordare è che, per la richiesta di prestazioni sociali agevolate (ISEE), il contribuente è comunque tenuto a dichiarare l’intero importo del reddito prodotto all’estero, compresa la parte esente. Questo vale ad esempio per il calcolo di contributi, bonus o altri aiuti pubblici.
Quadro C del 730/2025: come compilare i redditi esteri da lavoro frontaliero
I redditi prodotti all’estero in zone di frontiera devono essere inseriti nella Sezione I del Quadro C del Modello 730/2025 – dedicato ai redditi da lavoro dipendente e assimilati. La corretta compilazione richiede attenzione a tre colonne fondamentali del rigo C1:
- Colonna 1 – Codice tipologia reddito: indicare il codice “4”, che identifica i redditi da lavoro dipendente prestato in via continuativa ed esclusiva in zone di frontiera o Paesi limitrofi da parte di soggetti fiscalmente residenti in Italia.
- Colonna 2 – Tipologia di contratto:
- Codice “1”: contratto a tempo indeterminato (se nella Certificazione Unica è compilato il punto 1);
- Codice “2”: contratto a tempo determinato (se compilato il punto 2 della CU).
- Colonna 3 – Reddito: indicare l’intero ammontare del reddito percepito, comprensivo anche della parte eventualmente esente (cioè la quota sotto soglia dei 10.000 euro).
Questo aspetto è fondamentale: anche se parte del reddito non è soggetto a tassazione IRPEF, deve comunque essere riportato per intero nel rigo, affinché l’eventuale quota esente venga poi correttamente esclusa in sede di calcolo dell’imposta.
Considerazioni operative
La corretta gestione del reddito da lavoro frontaliero richiede particolare attenzione, sia in sede di raccolta documentale che nella fase di compilazione della dichiarazione. Invito quindi tutti i soggetti interessati (e i colleghi professionisti) a:
- acquisire la Certificazione Unica del datore di lavoro estero, se rilasciata;
- predisporre eventuale documentazione integrativa (es. contratto di lavoro, documenti di soggiorno, certificazioni di residenza fiscale);
- verificare se ricorrono le condizioni per applicare le retribuzioni convenzionali, con riferimento al numero di giorni di soggiorno all’estero e alla tipologia del rapporto di lavoro.
Conclusioni
Con l’introduzione delle nuove regole sul lavoro di frontiera nel modello 730/2025, si rafforza l’esigenza di un approccio accurato e consapevole alla dichiarazione dei redditi esteri. Le modifiche normative pongono fine alla vecchia esclusione automatica dalla base imponibile, ma prevedono forme di attenuazione del carico fiscale basate su condizioni oggettive e soggettive ben definite.